lunedì 8 giugno 2009

PIPPOOSHU E KOTOOSHU!















Ed eccomi di ritorno! L'oste di codesta taverna ritorna dalla città di Amsterdam dove ho potuto assistere ad una giornata del Jungyo della Sadogatake-Beya. La due giorni ha visto proporre due tornei ad eliminazione diretta tra tutti i menbri della Sadogatake, piccoli tornei che si sono conclusi sempre con un Tomoe-Sen a tre. Nella prima giornata è stato Kotooshu a trionfare nel trittico finale a danno di Kotomitsuki e, a sorpresa, di Kotokuni, mentre nella seconda giornata è stato invece l'Ozeki Kotomitsuki a trionfare dopo un doppio Tomoe-Sen, a danno di Kotooshu e Kotoshogiku.

Chi vi parla ha assistito alla seconda di queste giornate, dall'interno del funzionalissimo palazzo dell'Heineken Music Hall, nel quartiere del Bijlmer Arena, praticamente davanti all'innovativo stadio dell'Ajax. L'esibizione ha mostrato da principio alcuni sketch dimostrativi tra Kotohubuki e Kotokensei (di fatto, tra le risate, i due mostravano al pubblico cosa è vietato nel Sumo); quella di Kotoshogiku e altri sumotori contro i bambini delle scuole giapponesi d'Olanda (in particolare di Rotterdam) cosa anche questa piuttosto frequente negli Jungyo; la dimostrazione delle principali Kimarite del Sumo giapponese; il Dohyo-Iri, ma anche le modalità di acconciatura dei rikishi ad opera del Tokoyama della Sadogatake-Beya (rikishi scelto per la dimostrazione: Kotooshu). Nel Tomoe-Sen vero e proprio, però, si è potuto assistere ad un prodigioso Harimanage di Kotomitsuki che, messo alle strette sul versante nord-est del Dohyo, si è spostato di fianco all'avversario, ha afferrato Kotoshogiku per il retro del Mawashi e, con uno strappo all'indietro, ha trascinato in avanti la spinta di Kotoshogiku stesso, prima di cadergli addosso con una mezza piroetta. E' stato difficile carpire il movimento del giapponese e ancor di più ricordare il nome della specifica Kimarite che solo l'intervento dell'espertissimo Martin Matra di Sumo Talk, seduto davanti a me, ha potuto rivelare. E mentre il prode Kotooshu schiacciava i suoi avversari con Uwatenage portentosi o spintoni feroci, nella finale che conta Kotomitsuki subiva l'azione di un Kotooshu molto proteso in Nodo-Wa per poi uccellarlo con schivata e proiezione conseguente (Kotooshu è sempre piuttosto ingenuo in questi suoi sforzi monotematici). Si noti che nel Tomoe-Sen precedente Kotooshu aveva battuto Kotomitsuki con uno Yorikiri perfetto, pur perdendo contro Kotoshogiku, a sua volta sconfitto con una sorta di Kirikaeshi perfetto da parte di Kotomitsuki stesso. All'Ozeki giapponese, come premio, sono stati regalati una forma di formaggio olandese di Gouda, un enorme bricco con numerosi litri di salsa di soia della Kikkoman, ed...un enorme zoccolo olandese! Per la cronaca, Kotokasuga ha messo in atto un rarissimo Ipponzoei per avere la meglio sull'avversario che stava per aggredirlo in Okuridashi. Posteremo nel prossimo articolo le foto dei combattimenti.

La mia fortuna e quella dell'amico Lorenzo, però, non termina con l'aver assistito a questa bella esibizione di Sumo. Infatti, arrivati in netto anticipo davanti all'Heineken Music Hall, io e Lorenzo ci siamo spostati lungo la piazzetta che campeggia tra il palazzo dell'esibizione ed alcuni grandi negozi di elettronica, praticamente soli nel vento gelido della periferia di Amsterdam. E' stato in quel momento che, forse per rompere la noia con una passeggiata, hanno fatto la comparsa una pattuglia di rikishi in Kimono, sorvegliati a vista da almeno tre addetti giapponesi con tanto di tesserino di riconoscimento. Tra di loro, visibile per la capigliatura rada, il Juryo Kotoyutaka ma soprattutto, in fondo alla coda...Kotooshu! Ebbene si! L'idolo bulgaro camminava col suo passo pesante, ondeggiante nel suo Kimono bianco e nero, senza rivolgere sguardi a nessuno (prima foto). I pochissimi presenti, forse nemmeno consci di chi avevano di fronte, assistevano a questa strana processione di individui esotici con sola curiosità, mentre io e Lorenzo, sorpresi ma entusiasti, non ci siamo lasciati scappare l'occasione. Impossibilitati a fermarli durante il cammino dal personale addetto, abbiamo comunque ottenuto il permesso di seguire il passeggio dei rikishi e fotografarli da vicino (nella seconda foto ci sono io; nella terza Lorenzo) stando anche in mezzo a loro! Kotooshu non rivolgeva la parola a nessuno (ma nemmeno gli altri: che sia una consegna formale? Forse non conoscono l'inglese?) Ma ho potuto fotografarlo mentre si dirigeva verso i cancelli dell'Ajax Arena e mentre, tutto solo, cercava di capire come funzionava la sua enorme macchina fotografica, oppure mentre scherzava con alcuni funzionari. In seguito il gruppo di rikishi è entrato in un grosso e celebre negozio di articoli sportivi dove li abbiamo seguiti ancora. Kotooshu, guardato con curiosità dai ragazzi dello staff (che consigliavano capi d'abbigliamento XXXXL!) Ha osservato tende da campeggio ma soprattutto biciclette Mountain-Bike. Noi eravamo con lui, quasi a sceglierle insieme (fingendoci interessati...) tanto che il bulgarone, compresa la nostra maniacale tifoseria, ci ha sorriso e si è disteso un pò. Tra gli altri un sumotori minore (forse Kotodaishin, Sandanme 28) si è infilato dentro un sacco a pelo, chiudendovisi dentro con tante risate, mentre i suoi colleghi lo fotografavano. Che dire? E' stato un incontro straordinario, documentato da me, l'amico Lorenzo (vecchio frequentatore del blog e di Sumo.it) e pochissimi altri presenti, quasi tutti giapponesi. Ve ne postiamo le foto, in alto, rigraziando Kotooshu per averci sopportato per una buona mezz'ora. Quei Gaijin indefessi eravamo noi della Taverna di Pippooshu, mitico bulgarone!

Colgo l'occasione, infine, per salutare e ringraziare fino allo sfinimento coloro senza i quali nulla di tutta questa magnifica esperienza sarebbe stato possibile, e cioè l'organizzatrice e distributrice del gruppo di noi fan, la straordinaria Martina Lunau di Sumo Forum (i suoi incitamenti risuonano ancora tra le mura del "the box"); Bogdanyama (potrei sbagliare il suo nick, ma non ricordo il nome di battesimo, ahimè) di Sumo Forum, simpaticissimo opinionista che mi ha fatto da spalla, assieme alla sua deliziosa figlia, durante tutta l'esibizione; "Mutti", signora dei tragitti (grazie per avermi dato in anticipo, e con precisione assoluta, il percorso per arrivare all'HMH); Martin Matra, già citato, di Sumo Talk, persona competente come poche, e naturalmente Eduardo "Leonishiki", amico spagnolo e coautore di Sumo Japones, un blog in lingua spagnola davvero molto bello. A tutti costoro, e anche a coloro di cui non ricordo il nome, posso solo dire: Grazie, Grazie, Grazie! Many Thanks! E vi chiedo scusa se, terminata l'esibizione, mentre la gente straripava fuori dalla balconata come un fiume in piena, vi ho perso per non ritrovarvi più! Sono sicuro che ci riaggiorneremo.

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