sabato 4 ottobre 2008

ITAI! CHE DOLORE


Prosegue la causa per diffamazione intentata dal Kyokai contro gli editori dello Shukan Gendai. Marco Miceli di Sumo.it scrive queste news molto interessanti:

"Il testimone chiave della difesa è stato l'ex Komusubi Keisuke Itai (ritiratosi nel 1991) che ha rilasciato delle dichiarazioni incendiarie. Stando ad Itai, negli anni '80 (quando lui ancora era attivo come rikishi) il 75-80% degli incontri era truccato. L'ex Komusubi ha detto di essere stato spesso pagato per perdere gli incontri e di essere stato corrotto persino da uno Yokozuna che avrebbe comprato la vittoria (la sua tariffa era 400.000 yen). Itai ha indicato almeno 20 rikishi in attività coinvolti in incontri truccati. Il teste ha poi commentato in aula i filmati di una serie di incontri "sospetti", fra cui spicca una vittoria di Asa al Kyushu 2006, rilevando tutti gli aspetti tecnici che, a suo dire, dimostrerebbero la presenza di un accordo illecito fra i lottatori. E' poi arrivato il turno dell'autore dell'articolo incriminato, il giornalista Yorimasa Takeda che ha esposto la sua teoria: gli accordi fra lottatori sono comunissimi e garantiscono la "stabilita'" del Banzuke. Secondo il reporter lo Yokozuna corrompe i Maegashira per ottenere facili vittorie e, con i soldi guadagnati, i Maegashira comprano a loro volta gli incontri. Personalmente mi sembra un ipotesi piuttosto irrealistica: è possibile (probabile) che alcuni bout siano truccati, ma non credo che la norma consista nella compravendita degli incontri, altrimenti non si capirebbe perchè un Maegashira dovrebbe incassare dei soldi per perdere e poi spenderli per vincere...al netto non credo che guadagnerebbe molto ed il rapporto rischio/guadagno sarebbe troppo alto. Per l'accusa ha infine testimoniato lo Yokozuna Asashoryu che, bisogna dirlo, non è stato proprio un campione di retorica. Alla domanda: "Hai mai comprato degli incontri?" Il "Demostene della Mongolia" ha risposto semplicemente: "No".

Per la cronaca, il Kyokai chiede, a titolo di risarcimento, le pubbliche scuse dell'editore del giornale più 860 milioni di yen.

Personalmente credo che delle dichiarazioni così precise ed approfondite da parte di un ex Sanyaku non possano non contenere un fondo di verità, ma sarà necessario capire se questa verità raggiunge i livelli di farsa testimoniati da Itai o sono esagerati secondo interpretazioni soggettive mai corroborate da dati di fatto inequivocabili. Il processo, ne siamo convinti, ce lo dirà. Ah...dimenticavo: Itai in giapponese significa "che male!". Siamo sicuri che lo stanno pensando in molti, in questo momento.

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