domenica 9 dicembre 2007

BIG IN JAPAN








Ho deciso. A marzo ci torno. In Giappone, ovvio. Il fatto è che ormai per me il paese del Sol Levante è diventato una droga e non so stargli lontano troppo a lungo. Adoro tutto del Giappone, eppure non ci vivrei. Strano a dirsi, lo so. Sono stato in Giappone tante volte, 5 o 6, neanche lo ricordo più, e ho visitato parecchie città di Honshu, passando di tempio in tempio, di pagoda in pagoda, di negozio in ristorante. A volte risparmiando, a volte eccedendo nelle spese superflue, che fossero i miei amati "Gundam" o tecnologia tra la più varia, di cui il quartiere edonese di Akihabara è pieno (ma per l'High-Tech consiglio vivamente le grandi catene Bic Camera o Yodobashi Akiba, imbattibili sotto il profilo della convenienza economica). Ho visitato Tokyo tante volte, l'ho vissuta e frequentata e ho imparato pian piano a muovermici, passando dai divertimenti notturni di Roppongi a quelli per teen-agers un pò estremi di Harajuku, dai grattacieli maestosi di Shinjuku ovest, il quartiere ministeriale, al quartiere peccaminoso di Kabuki-Cho, nella policroma Shinjuku est.

Tokyo offre tutto quello che si può immaginare e Tokyo by night vale da sola il prezzo del biglietto aereo. Ovviamente evito di parlare del bellissimo Ryogoku Kokugikan, lo stadio del Sumo, perchè sarei stucchevole e ripetitivo, ma consiglio comunque lo spettacolo sportivo in questione perchè stiamo parlando di un evento di grande rilevanza tradizionale e simbolica che vale una visita. Senso-ji e il portale di Kaminarimon, il "Cancello del tuono", sono poi imprescindibili, non fosse altro perchè rimane l'unico luogo storico, nel quartiere di Asakusa, rimasto a Tokyo. Una notte nell'incrocio di Shibuya, infine, e capirete cos'è Tokyo più di ogni altra parola (vedasi ultima foto).

Non solo Tokyo, però. Ho visto Osaka, passeggiando nelle viuzze del suo centro più vitale, visitando il suo grande castello e pasteggiando con squisiti Okonomiyaki, piatto tipico della città somigliante ad una grossa omelette. Poi sono stato a Nagoya, città dotata di un bel castello antico e urbanizzata in maniera massiva e prepotente. A Nagoya non puoi non gustarti una buona anguilla Unagi in salsa speciale, che è il piatto tipico della città. Su di essa non mancate di versare un pò di thè verde di Uji.

Nei pressi di Tokyo c'è poi Yokohama, porto maestoso ed antico che di medioevale mantiene poco e nulla. Curiosa può essere una visita nella sua China-Town, la più grande dell'Asia, per assaggiare le specialità tipiche della vera cucina cinese. Leccornie assai diverse da quelle degustate nei ristoranti etnici italiani. Sempre nei pressi di Tokyo c'è Kamakura, antica capitale dello shogunato nonchè roccaforte dei samurai tra cui i famosissimi fratellastri-rivali Minamoto Yoritomo (1147-1199) e Yoshitsune (1159-1189) del clan Fujiwara (la storia racconta che i due prima combatterono assieme contro il clan rivale dei Taira dopodichè, dopo aver trionfato in seguito ad alterne vicende belliche, si fecero guerra a loro volta; nella contesa sanguinaria prevalse il primo). Praticamente Kamakura è una città-fortino collocata all'interno di una valle protetta dal mare, davanti, e dalle montagne, intorno ad essa. Solo alcuni passaggi permettevano ai forestieri di entrare nella città e non c'è bisogno di dire che quei passaggi scavati nella roccia erano ben sorvegliati. A Kamakura troverete il famosissimo Buddha di bronzo, Daibutsu (seconda foto dall'alto con me, Asuko e l'amica Miyako) sorto nel 1252 e proprio per questo noto come il più antico del Giappone (consiglio anche di entrarci) e un bellissimo complesso templare posto nella parte alta della città, Hasedera, dove potrete vedere la statua di Kannon in legno più alta del Giappone (9 m) e godere di una vista mozzafiato sulla baia. Vicinissimo alla stazione si visiti il tempio di Engaku-ji, complesso molto rigoglioso e affascinante dove furono sepolte diverse personalità importanti della storia medioevale giapponese; ma se potete, chiedete anche di un tempio nascosto tra le rocce...non ne ricordo il nome ma vale la pensa di visitare le sue grotte (il suo ingresso è fotografato nella terza immagine dall'alto).

A nord di Honshu, invece, ho potuto visitare il circondario di Aomori, estremo nord dell'isola centrale, e nello specifico Hirosaki, città dove risiedono i nonni paterni della mia compagna, Asuko, e dove si svolge un bellissimo festival tradizionale con carri allegorici composti di lanterne, immagini di carta e rifiniture in cera. Aomori e Hirosaki sono in antica competizione tra di loro ma in entrambe le città potrete gustare mele molto profumate nonchè piuttosto grandi.

Ma come non è possibile vedere l'Italia senza visitare Firenze o Venezia, così non si possono tralasciare Kyoto e Nara in quel del Giappone. Kyoto e Nara. Due antichissime capitali nipponiche ricolme di bellezze artistiche. Kyomizu-Dera e il suo vicolo delle teiere, Kinkaku-ji, il padiglione d'oro così amabilmente ritratto da Mishima nel suo libro omonimo, Ginkaku-ji, il tempio d'argento posto a ridosso di una montagna e dei suoi boschi incantevoli, San-Ju-san-gendo, coi suoi oltre mille Buddha dorati, il giardino zen di Rioan-Ji, le pagode di Ninna-Ji e chissà quanti altri posti spettacolari siti a Kyoto, città giardino la cui parte vecchia non può che lasciare incantati i migliaia di visitatori che la invadono ogni anno. Se arrivate a Kyoto in treno, come logico che sia, fermatevi anche a guardare la moderna stazione ferroviaria della città: le sue campate metalliche, i suoi piani, la sua terrazza, la sua maestosità a dir poco impressionante. Anche questa è arte; anche questo è Giappone. Com'è Giappone il quartiere antico di Gion, ben protetto e rifinito, luogo dove si possono ancora scorgere, rare e sfuggenti, delle autentiche Geishe in compagnia delle loro allieve, le Maiko. Roba per ricchi e potenti locali. Di lì a Nara, comunque, il tragitto è breve. Non più di un'ora di treno, forse anche meno.

Nara, già; antica capitale-giardino. Città a dimensione d'uomo, circondata da boschi e montagne, dotata di parchi vastissimi e abitata da cervi di tutte le dimensioni. Li potrete osservare, potrete cibarli, scansarli, accarezzarli o anche temerli, nel periodo dell'accoppiamento, ma non potrete non rimanere sbalorditi da questa sublime commistione di civiltà e natura che coabitano nella "piccola" città. Todai-Ji sarà una visita obbligatoria. Il complesso templare che lo circonda già da sè stupisce, ma è entrando nel tempio gigante al centro del complesso che si rimane a bocca aperta. Un gigantesco Buddha di bronzo vi attende, placido ma sapiente, ricoperto da un tetto di legno costruito ad incastro. La sua visione colpisce nel profondo e commuove, se si ha la fortuna di vederlo al di fuori dei periodi più "turistici". Ai suoi lati diverse statue di divinità protettrici. Nei dintorni di Todai-ji potrete ammirare il complesso templare di Kofuku-Ji (la foto in alto con Asuko dotata di videocamera!) E con esso altri templi, altre pagode, altri luoghi incantevoli. Di lì al piccolo lago sito nei pressi del luogo sacro, ad esempio, il cammino è breve. E poi giù, passeggiando nella via pavimentata che vi inoltra tra negozi di artigianato locale.

Cosa rimane? Fujimi...nei pressi del lago di Suwa, vicino Matsumoto, città sita nella regione montuosa di Nagano...ma lì ci abita la famiglia di Asuko ed è tutta un'altra storia...una storia di cui vi parlerò un'altra volta. Ciò che rimane sicuro è che il sottoscritto a marzo torna in Giappone, luogo dalle rigide etichette sociali ma che entusiasma come pochi altri al mondo.
Dewa-Mata!

Nessun commento: