mercoledì 11 settembre 2013

BARUTO INTAI!

 
Da oggi è ufficiale: Baruto si ritira. Il gigante estone, infatti, non riesce a guarire dal suo grave (e cronico) infortunio legamentoso al ginocchio sinistro (fatale l'infortunio definitivo patito alla giornata numero 7 del Natsu-Basho: foto sotto) e dopo un periodo di riflessione il sig. Kaido Hoovelson, alias Baruto Kaito, ha dato notizia all'Onoe-Oyakata di voler appendere il Mawashi al chiodo.
 
 
Proprio oggi si è tenuta dunque la triste conferenza stampa in cui Baruto, al Kokugikan di Tokyo, ha manifestato la sua scelta. Brevi ma significative le sue parole: "A causa del mio ginocchio sono costretto al ritiro ma ciò nonostante sono grato a tutto l'ambiente giapponese per tutto quello che ho avuto". Dopodiché Baruto, in lacrime, ha continuato: "E' triste ma il mio infortunio non guarisce ed io non voglio retrocedere troppo nel Banzuke (NdA: dando forfait nell'Aki-Basho Baruto sarebbe retrocesso certamente fra i Makushita per quel di Kyushu). Sono stati 9 anni bellissimi e se non fossi diventato un rikishi non avrei nemmeno goduto del favore dei miei meravigliosi fans. Mi ritiro perché con questo infortunio non posso salire sul Dohyo ma ciò nonostante ho fatto delle riflessioni serene che mi hanno ricordato la mia bella carriera. Ho avuto chance di puntare ad un secondo Yusho ma a causa dei miei problemi ho perso anche degli incontri facili, mancando la mia opportunità. La chiudo qui ma porterò sempre grandi ricordi perché il Sumo è davvero il meglio che c'è". Sotto: le foto della conferenza stampa.
 

Baruto si ritira, dunque, prima di compiere 30 anni, essendo nato il 5 novembre del 1984. L'estone della Onoe in carriera ha vinto uno Yusho Makuuchi, 3 Yusho Juryo, 1 Makushita, 1 Jonidan ed 1 Jonokuchi a cui si aggiungono 7 premi di Sansho così suddivisi: 5 Kanto-Sho, 1 Gino-Sho ed 1 Shukun-Sho, centrando la promozione ad Ozeki nel maggio del 2010. Ci dispiace tanto apprendere dell'improvviso Intai di Baruto, certamente scioccante sebbene forse non del tutto inaspettato ma auguriamo al gigante estone il meglio che gli si possa augurare per il futuro. Che sia in Giappone come Oyakata o in Estonia con altre idee. Ciao, campione!

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