
Ultime sul caso yaocho. L'ex rikishi Wakanoho (nella foto d'archivio) ha rilasciato una dichiarazione al tribunale con la quale ha sostanzialmente ritrattatto tutte le sue accuse, affermando che le dichiarazioni con le quali ha appoggiato la difesa dello Shukan Gendai erano solo bugie! La cosa ha un risvolto esplosivo sia perchè Wakanoho, di fatto, ha ammesso di aver mentito durante un processo, sia perchè lo Shukan Gendai, a questo punto, perde la maggiore delle sue fonti accusatorie e sicuramente quella più attuale. Certo...rimangono in possesso degli accusanti le dichiarazioni dell'ex Komusubi Itai e altri indizi molto aleatori, ma il peso schiacciante delle dichiarazioni del russo Wakanoho vengono meno e per lo Shukan Gendai sarà davvero molto difficile riuscire a recuperare la situazione.
I più maligni possono pensare, invero, che Wakanoho sia stato contattato da qualche parte interessata e lautamente foraggiato perchè ritrattasse, ma finchè questa teoria non verrà provata potremo solo confermare il dato: Wakanoho ha mentito e le accuse dello Shukan Gendai perdono, dunque, di molta credibilità!
Solo un mese fa, per la cronaca, la celebre rivista nipponica "Sumo" pubblicava un lungo articolo circa lo yaocho, un articolo nel quale si affermava che se anche era plausibile pensare che Wakanoho avesse esagerato alcune sue accuse, era altresì probabile che non tutto il contenuto dei suoi attacchi fosse falso poichè, sosteneva l'articolista, chi può mai dire cosa si dicono dei rikishi stranieri nel bel mezzo di una scuderia o durante un qualsiasivoglia incontro? L'articolo poneva l'esempio proprio di Kotooshu che è bulgaro ma parla fluentemente il russo e sosteneva che non ci sarebbe mai stato nessun rikishi giapponese in grado di capire cosa si dicessero l'Ozeki e l'ex M1 durante qualche "conversazione privata", cosa che ampliava le possibilità di accordi illeciti tra stranieri. L'osservazione del giornale, forse leggermente xenofoba (perchè dava ad intendere che solo in quanto stranieri si potesse trovare un accordo illecito) poneva però l'accento sulle motivazioni e lo spirito coi quali un lottatore contemporaneo entra nel mondo del Sumo, motivazioni che per uno straniero sarebbero solo ed esclusivamente di carattere economico, visto che praticamente quasi tutti i gaijin del Sumo moderno provengono da paesi dell'est Europa e dalle zone caucasiche d'oriente, dove certo non esiste il medesimo benessere presente in Giappone, specie nell'alveo del Sumo professionistico dei Sekitori. Il che equivaleva a dire che se manca lo spirito antico e una profonda conoscenza delle tradizioni rikishi, si finisce col cadere facilmente vittima della corruzione. Ma il NSK, ricordiamolo, ha sempre negato l'esistenza di accordi segreti tra rikishi o scuderie, cosa per cui anche solo l'intraprendere qualche innovazione che rendesse più trasparente la vita di un rikishi (autoctono o straniero che fosse) o la sua partecipazione a Keiko e Basho vari, resta da scartare se si vuole rimanere coerenti con quanto ha sempre affermato il Kyokai.
Insomma. Tutto lasciava presumere che Wakanoho avesse molte verità da svelare...cosa che invece ora si deve per forza ricredere.
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