venerdì 1 novembre 2013

JUNGYO, CAPITOLO FINALE

Dopo la bella celebrazione di Izumo-Taisha, i rikishi hanno concluso la loro lunga trasferta dei Jungyo autunnali con le tappe di Hiroshima (foto sotto) e Matsuyama. Ad Hiroshima i rikishi hanno condotto la consueta sessione di Keiko ed il Dohyo-Iri degli Yokozuna ma hanno anche dato spettacolo con i Yama-Geiko combattuti nel cortile fuori dall'impianto sportivo da parte di alcuni rikishi, fra cui Osunaarashi, Takarafuji e Takekaze.
 
Hiroshima Keiko
Va in scena Harumafuji
A tutta forza con Osunaarashi!
Sumo everywhere
Mr Gaga fra gli Akeni
 
Nella tappa di Hiroshima, andata in scena il giorno 26, ci sono stati 3000 spettatori ed ivi Kakuryu ha dato forfait per un infortunio. Dopo i consueti bouts amichevoli coi bimbi del luogo (foto sotto: Endo) ecco i veri Keiko ove Shohozan e Kisenosato hanno fatto da mattatori combattendo ben 19 bouts a testa. 14-5 lo score del "Kid", che ha affrontato rivali di medio calibro quali Takayasu e Jokoryu. Solo stretching per gli Yokozuna.
 
 
Dopo Hiroshima è toccato a Matsuyama, dove ben 5000 spettatori hanno assistito ai Keiko e dove Kotooshu, ancora in condizioni approssimative dopo l'ennesimo infortunio dello scorso torneo, è stato l'unico Ozeki a calcare il Dohyo, combattendo 10 bouts contro il connazionale Aoiyama  e posando anche col piccolo nipote del suo Tsukebito Kotonoshu (foto qui sotto).
 
 
Finisce dunque con qualche infortunio di troppo e molta stanchezza questa lunga parentesi autunnale; una parentesi che pare abbia indotto a riconsiderare per il prossimo futuro dei Jungyo così lunghi o quantomeno con distanze superiori alle 3, 4 ore di trasporti su strada. Impossibile, infatti, assorbire tanta stanchezza dopo troppe ore di pullman e sarà forse più ragionevole usare solo il treno per le medie e lunghe distanze. Ciò nonostante i Jungyo rimangono una delle principali fonti di approvvigionamento economico per il Sumo perché portano i rikishi - che non li amano affatto - in luoghi ben distanti dalle principali località dell'Hon-Basho e lo pubblicizzano, dunque, anche in aree più remote del Giappone. Ai prossimi Jungyo, dunque.

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