giovedì 11 dicembre 2008

NSK: NASTRO. SU. KITANOUMI.



Continua la battaglia legale tra NSK e Shukan Gendai. Nonostante le smentite di Wakanoho, ormai quasi definitivamente uscito di scena, il periodico giapponese non accenna a battere in ritirata e conferma le sue accuse. Piatto forte dell'ennesima giornata in tribunale è stata una registrazione, ascoltata in aula, nella quale l'Oyakata della Miyagino-Beya e la sua compagna, Naoko Sakamoto, sarebbero stati sorpresi durante una conversazione compromettente. Nel dialogo registrato, infatti, pare che l'Oyakata della Miyagino (nella piccola foto in alto) parlasse di un fantomatico accordo imposto ad Asashoryu dall'ex Riji-Cho dell' NSK, Kitanoumi (nella foto in basso) accordo col quale si ordinava allo Yokozuna di perdere il Senshuraku che lo vedeva contrapposto ad Hakuho, nel Nagoya-Basho 2006, in cambio di un sostanzioso premio di ben 3 milioni di Yen.

I difensori dell'NSK hanno ammesso la veridicità del nastro, ma hanno immediatamente smentito le tesi inerenti il contenuto dello stesso. In parole povere il legale dell'Associazione di Sumo giapponese, Seiichi Yoshikawa, ha affemato che il contenuto del nastro non è affatto così cristallino come l'accusa vorrebbe far pensare, bensì si tratterebbe di un testo molto vago dal quale, di contro, si evincerebbe che nel Sumo non esiste consuetudine di accordo. Sarà il giudice a dover stabilire quale delle parti in causa ha ragione.

Ma parlavamo anche di Wakanoho, ormai destinato, dicevamo, ad uscire di scena. Ebbene, si tratterebe effettivamente di un'uscita di scena vera e propria, poichè l'ex lottatore russo ha visto scadere il suo permesso di soggiorno in Giappone che nel suo caso, come in quello di tutti gli sportivi, era legato forzatamente alla presenza di uno sponsor che ne facesse da garante. Venendo a mancare quest'ultimo, a causa del noto licenziamento, Wakanoho si è trovato a rischio di espulsione coatta. In accordo con l'avvocato di Wakanoho, dunque, il giudice ha respinto il ricorso del rikishi (il quale aveva chiesto di annullare il licenziamento dall'Associazione del Sumo in quanto la punizione era eccessiva rispetto alla colpa commessa) ma ha anche affermato che la punizione dovrebbe dar modo al russo di riflettere sulle azioni che ne hanno minato il suo importante status sociale, cosa che apre qualche piccola possibilità di reintegro nella società giapponese per il giovane lottatore e di fatto ne esclude l'espulsione forzosa dal Paese. La decisione è apparsa come una mediazione severa ma tesa soprattutto a salvaguardare il futuro del ragazzone europeo, cosa che lascia aperto un piccolo spiraglio per il giovane caucasico. L'avvocato di Wakanoho, infine, ha anche affermato che il suo assistito, non avendo modo di mantenersi in Giappone, ha deciso di fare un breve ritorno in patria, in Russia. Sapremo presto se tale viaggio sarà con un biglietto di sola andata...

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