venerdì 19 dicembre 2008

CRONACA NERA NEL SUMO


Ci sono due notizie piuttosto serie da comunicare, stavolta.

Innanzitutto viene ufficializzata l'espulsione a vita dalla federazione del Sumo giapponese dei tre giovani lottatori accusati di aver torturato (ma non ucciso) l'altrettanto giovane Tokitaizan, sumotori 17enne morto in seguito alle percosse subìte. I tre accusati sono stati infatti condannati dalla magistratura penale, presso la quale l'NSK si era appellato, a pene che vanno dai 2 ai 3 anni di reclusione. La corte ha stabilito anche che l'ex Oyakata della Tokitsukaze-Beya, la scuderia di cui Tokitaizan faceva parte, è il primo responsabile di quanto accaduto nonchè il mandante delle violenze. Il processo dell'ex Oyakata Junichi Yamamoto, però, si concluderà a marzo.

Musashigawa, nuovo Riji-Cho dell'NSK, non ha potuto far altro che rinnovare le condoglianze alla famiglia della giovane vittima, condoglianze a cui, certamente, si unisce anche la nostra umile taverna.

La seconda, triste notizia è quella che comunica il decesso, due giorni fa, del lottatore Wakamiume (a destra nella foto, assieme ad un ex lottatore della Tamanoi-Beya) 25enne della Magaki-Beya, morto per un caso di grave leucemia. Wakamiume debuttò nel 1999 con lo Shikona familiare di Umebayashi per poi cambiare nome di battaglia dopo la sua promozione al rango di Makushita 30 per il Kyushu-Basho 2006. Il ragazzo combattè tra i Makushita solo un anno.

Sincere condoglianze anche alla famiglia di Wakamiume, dunque, nonchè alla Magaki-Beya, scuderia sfortunata che ha subìto anche l'espulsione di Wakanoho.

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