martedì 5 aprile 2011

LA FIRMA



Siamo agli sgoccioli. I rikishi accusati di Yaocho che hanno ricevuto le carte con cui firmare il loro ritiro, stanno riflettendo con enorme tensione se sottoscrivere il proprio Intai, nello specifico il proprio Kaiko, oppure non farlo. E' d'altronde certo che i loro Oyakata, in quanto responsabili oggettivi del comportamento di ogni rikishi a loro affidato, potrebbero essere puniti e comunque tenuti sotto scacco finchè non si libereranno della "zavorra" costituita dai rikishi sotto accusa.

Il peso di questa situazione ha spinto i 5 rikishi mongoli accusati di Yaocho (Koryu, Shotenro, Mokonami, Tokusegawa ed Hakuba) a far visita allo Yokozuna Hakuho, con cui si sono consigliati ma la loro situazione non è comunque facile. Del resto ha commentato le proprie difficoltà anche il Juryo giapponese Asofuji, il quale si trova nella medesima situazione dei colleghi mongoli ed ha già sentenziato che non può sopportare di vedere il proprio maestro messo sotto pressione, cosa che probabilmente lo indurrà al Kaiko. Inoltre l'Oyakata Kiriyama sembra aver preso a sua volta una decisione al posto del proprio atleta, l'ormai celebre Tokusegawa: "Io sono fermamente convinto che Tokusegawa sia innocente ma alla fine penso che lui verrà costretto comunque alle dimissioni. Personalmente non concordo con tale scelta ma è del resto vero che tutti noi dobbiamo saper guardare oltre per il bene del Kyokai". Francamente opinabile, come scelta, specie trattandosi della "pelle altrui".

Chi pare non avere intenzione minima di firmare le carte del proprio Kaiko è invece l'Oyakata Tanigawa, ovvero l'ex rikishi Kaiho. Kaiho ha rilasciato un'intervista proprio oggi nella quale, in lacrime (nella foto in alto) ha spiegato di aver fatto Sumo per 14 anni e di non aver mai praticato Yaocho, ragione per cui firmare il proprio ritiro dal mondo del Sumo, anche se come istruttore, significherebbe ammettere colpe che non ha, cosa che lo induce a non firmare le carte fornitegli dal Kyokai. Al termine dell'intervista, conscio del peso che il suo Shisho dovrà affrontare, Kaiho-Tanigawa ha poi spiegato che parlando con il suo maestro ha ricevuto come unica risposta quella di fare ciò che riteneva più opportuno, perchè ne valeva della propria vita. Un consiglio saggio e coraggioso, quello dello Shisho. Per altro va detto che, firmando le proprie dimissioni, Kaiho non perderebbe i soldi della sua buonuscita (che deve ancora ricevere) nè quelli della pensione mentre, qualora venisse espulso, Kaiho perderebbe tutto.

Drammatico ed ufficiale, infine, il ritiro di Yamamotoyama, Sakaizawa e Shirononami, comunicato a mezzo stampa (nella foto in basso) direttamente nel parcheggio subito fuori dal Kokugikan di Tokyo. I lottatori erano in lacrime e pur non ammettendo alcun illecito, hanno firmato le carte delle loro dimissioni.


Il nostro cuore di Sumo-fans si stringe attorno a loro. In bocca al lupo, ragazzi!

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