giovedì 31 luglio 2008

THE DARK KNIGHT


Sospendiamo per un momento il filo conduttore di questa taverna, cioè il magnifico mondo del Sumo, per tornare ad argomenti più vari. E' la volta di una recensione; un'altra dopo i vecchi articoli redatti a proposito dei film di Kitano.

THE DARK KNIGHT (The dark knight. Usa, 2008): di Christopher Nolan.

La dimensione di questo secondo film di Nolan è molto più deprimente e se vogliamo realista rispetto alle precedenti opere basate sul celebre fumetto della DC Comics, tanto è vero che i personaggi del film assumono tutti una caratterizzazione più umana, certamente estremizzata e molto meno fumettistica rispetto al passato. Vale su tutti l'esempio di Joker, magistralmente reso dal defunto Heath Ledger, che appare davvero come un folle psicopatico metropolitano senza alcun contorno da fumetto. Un anarchico senza un vero obiettivo che si definisce come tale, per dirla tutta. Per non parlare del personaggio di Harvey Dent ("Two Face" alias Aaron Eckhart) che spiazza lo spettatore con il suo background umano e legalista, ma soprattutto per il declino scioccante (fisico e morale) in cui cade; come dire: dal bene più assoluto al male, a seconda delle situazioni della vita.

Insomma: in tutto il film non c'è una linea netta che separa il concetto di bene da quello di male (cosa riassunta con piu' chiarezza nella parte dei due traghetti) e persino Batman (Christian Bale) finisce con lo scontare questa legge di natura. Lo stesso Batman, del resto, nel film non ci fa una bella figura e con quel finale, certamente abbastanza "eroistico", la stessa definizione di "eroe" viene ripresa con un concetto molto più stoico. Batman diviene eroe non perchè fa il Rambo della situazione e salva la bella di turno (fa il Rambo, ma in quanto a salvare...) ma, al contrario, diviene eroe perchè si sobbarca una responsabilità e una nomea gravosissime, assumendosi colpe che non ha. Un passaggio importante, credo, che simboleggia al meglio il senso anti-manicheista dell'opera.

Questo Batman è diametralmente opposto, insomma, rispetto a quello pur grandioso e volutamente caricaturale, proprio come un vecchio fumetto, di Tim Burton. Parliamo molto semplicemente di due Batman assolutamente all'antitesi. Bravo anche Gary Oldman nella parte del commissario Gordon.

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